Hitchcock

Regia: Sacha Gervasi

Cast: Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, Danny Huston, Jessica Biel, Toni Collette

2012 - USA
98min. - Biopic

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Tratto da un saggio di Stephen Rebello, racconta la vita personale di "Hitch" durante le riprese di Psycho. Interessante per due motivi: ci mostra la natura (molto) umana di un Dio del cinema e dà finalmente spazio alla figura di sua moglie Alma, sua stretta collaboratrice e confidente, senza la quale forse i capolavori che conosciamo non sarebbero quelli che sono. A parte i due bravi protagonisti, gli altri non hanno molto spazio e sembrano un po' sprecati, ma forse è solo una mia impressione. La regia è anonima. Nel complesso carino, ma si poteva fare meglio.

CARINO, MA NIENTE DI SCONVOLGENTE

Ubriaco D'Amore (Punch-Drunk Love)

Regia: Paul Thomas Anderson

Cast: Adam Sandler, Emily Watson, Philip Seymour Hoffman, Luis Guzman

2002 - USA
95min. - Commedia

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Una "commedia sentimentale" con Adam Sandler. Abituato agli standard di PTA temevo di rimanervi deluso, ma non è stato affatto così: dal romanticismo non convenzonale agli scatti d'ira del protagonista, il film mi è piaciuto moltissimo, così come le originali musiche di Jon Brion. Tra le tante scene divertenti la mia preferita è sicuramente quella con Philip Seymour Hoffman. La canzone He needs me -tratta dalla colonna sonora di Popeye di Altman- mi è rimasta in testa per giorni. Consigliatissimo.

UNA PIACEVOLE SORPRESA

Il Petroliere (There Will Be Blood)

Regia: Paul Thomas Anderson

Cast: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Dillon Freasier, Ciaràn Hinds, Kevin J. O'Connor

2007 - USA
158min. - Drammatico

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Un horror (nel west) in cui i mostri sono ambizione e avarizia, e a questi mostri non è concessa una famiglia. E' il più anomalo e finora il migliore di P. T. Anderson, che si lascia alle spalle le influenze altmaniane e scorsesiane per il libero adattamento del romanzo Oil! di Upton Sinclair. L'altissimo livello della recitazione è difficilmente eguagliabile, i dialoghi sono scritti benissimo e il reparto tecnico è eccellente. Qualcuno ha parlato di personaggi poco delineati, ma sono sciocchezze. Il film per via della sua natura si presta a molteplici letture, contiene più di una scena memorabile (quella finale su tutte) e migliora a una seconda visione. Per me è una delle migliori produzioni degli ultimi 10 anni.
Nota inutile: ha vinto 2 Oscar 2008 (attore e fotografia) su 10 candidature che incredibilmente non comprendevano quelle per Paul Dano e le musiche di Jonny Greenwood. Quell'anno vinse i premi principali No Country For Old Men dei Coen, ma a mio avviso li si doveva spartire.

GRAN FILM, DA VEDERE E RIVEDERE

Bassa Marea (House By The River)

Regia: Fritz Lang

Cast: Louis Hayward, Jane Wyatt, Lee Bowman

1950 - USA
88min. - Noir

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E' uno dei lavori meno conosciuti di Lang, che lo girò a bassissimo costo. Mi aspettavo un'opera  molto minore, invece ci ho trovato tutti i marchi di fabbrica del regista, un buon ritmo, e un finale di quelli che restano impressi. Anche gli attori - che non conoscevo - se la cavano molto bene. Se siete appassionati di Lang (o di Hitchcock) ve lo consiglio. A me è piaciuto molto.


Twixt

Regia: Francis Ford Coppola

Cast: Val Kilmer, Bruce Dern, Ben Chaplin, Elle Fanning

2011 - USA
90min. - Thriller/Horror

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Uno scrittore di libracci horror (un gonfio Val Kilmer) che usa Skype, Edgar Allan Poe che gli dà qualche idea per il nuovo libro, un killer misterioso, dei vampiri, una comunità di giovani dark, e altro ancora. Coppola fa delle discutibili scelte estetiche e narrative, scrivendo e dirigendo un film molto personale e coraggioso nel suo essere totalmente fuori dagli schemi hollywoodiani e di mercato (infatti è passato quasi inosservato). Non è certo un capolavoro ma è senz'altro interessante. E poi c'è Bruce Dern!


Metropolis

Regia: Fritz Lang

Cast: Alfred Abel, Brigitte Helm, Gustav Frohlich, Rudolf Klein-Rogge

1927 - Germania
117/153min. - Fantascienza

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E' forse il film più famoso di Lang e le opinioni in merito sono da sempre contrastanti: c'è chi lo ha definito sciocco e chi lo considera uno dei più grandi capolavori del cinema. Probabilmente è entrambe le cose: la retorica della sceneggiatura è compensata dalle geniali idee scenografiche e visive del regista, che hanno profondamente influenzato tutto il successivo cinema fantascientifico (basti pensare a Blade Runner e Star Wars). Nel bene e nel male, è indubbiamente un'opera importantissima e di eccellente fattura.
A Lang - interessato più alle macchine che alla storia - non piacque mai per via dell'epigramma che ne racchiude l'intero significato: "Il mediatore tra la mente e il braccio deve essere il cuore". Lui non ci credeva. Solo in un'intervista concessa a William Friedkin nel '76, poco prima della morte, ammise che forse aveva torto.
Note: ho visto la versione restaurata nel 2010, quella più completa.

DA VEDERE, NONOSTANTE TUTTO

House At The End Of The Street

Regia: Mark Tonderai

Cast: Jennifer Lawrence, Elisabeth Shue, Max Thieriot, Gil Bellows

2012 - USA
101min. - Horror/Thriller

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Il mio pregiudizio iniziale nei confronti di questo film è svanito dopo i primi 5 minuti, un po' bruttini; quando è cominciata davvero la storia sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla recitazione, dalla buona scrittura dei dialoghi e dall'efficacia della narrazione. Jennifer Lawrence (che stiamo vedendo in un casino di film ultimamente) è in apparenza un'attrice poco espressiva, ma in realtà riesce a rendere il suo personaggio credibile e simpatico; gli avvenimenti si susseguono in maniera tale che ad ogni scena viene voglia di scoprire cosa succede dopo e quello che succede non è mai prevedibile. Questi elementi, più alcuni "approfondimenti" dei personaggi -che raramente ci si aspetta da un horror- contribuiscono a rendere House at the End of the Street un film di grande intrattenimento. Una nota aggiuntiva: l'ho visto durante una "maratona horror" subito dopo The Woman In Black: forse il paragone me lo ha fatto apprezzare ancora di più.

NIENTE MALE

La Sanguinaria (Gun Crazy AKA Deadly Is The Female)

Regia: Joseph H. Lewis

Cast: John Dall, Peggy Cummins

1950 - USA
86min. - Noir

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Joseph H. Lewis era il regista numero 1 dei film di serie B negli anni '40 e '50. Questo (accanto ad altri piccoli classici come The Big Combo) è uno dei suoi più celebri e merita senz'altro una visione, soprattutto da parte degli amanti del noir. Il soggetto è semplice ma efficace: due giovani con la fissa per le armi inevitabilmente sono attratti l'un l'altra, si mettono assieme e si mettono anche nei guai. Un film unico, nel suo piccolo, grazie principalmente al talento registico di Lewis e ai due interpreti principali che si prestano benissimo anche all'improvvisazione. La scena della rapina in banca (girata in un unico piano-sequenza) è da antologia, così come la famosa battuta "Andiamo insieme, come vanno insieme una pistola e le sue munizioni".

CONSIGLIATO

The Woman In Black

Regia: James Watkins

Cast: Daniel Radcliffe, Ciaràn Hinds

2012 - GB
95min. - Horror

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Il "Most Successful British Horror Movie" degli ultimi 20 anni è in realtà una cazzata dalla trama poco originale (una casa in mezzo al nulla infestata da un fantasma, per farla breve), le cui uniche intenzioni, sembrano quelle di spaventare a più riprese lo spettatore, piuttosto che creare un'effettiva atmosfera gotica e paurosa: per i più cagasotto ci riesce in pieno, per gli altri fa centro un paio di volte. Il finale "amaro" è un punto a favore ma non basta per rendere bello un film in cui per 2/3 della durata c'è Daniel Radcliffe che insiste a vagare per i corridoi della villa abbandonata dopo aver avuto visioni che nella vita reale avrebbero fatto morire d'infarto il più impavido degli uomini.
L'indiscussa qualità della fotografia e il fatto che sia stiloso nella messa in scena non lo rendono più attraente ai miei occhi, anzi lo fanno rientrare in quella fastidiosa cerchia di film del dopo-2000 la cui scarsa qualità artistica è camuffata da una confezione impeccabile.
C'è di peggio, ma c'è soprattutto di meglio.


The Limits Of Control


Regia: Jim Jarmusch

Cast: Isaach De Bankolé, John Hurt, Tilda Swinton, Paz de la Huerta, Gael Garcia Bernal, Bill Murray

2009 - USA
116min. - Neo-noir?

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The Limits Of Control - IMDB

Se non si è ammiratori di Jim Jarmusch è un po' difficile sentir parlare di questo film del 2009 che credo non sia ancora stato distribuito in Italia. La "storia" è quella di un laconico lone wolf che si trova in Spagna per un "lavoro" di natura ignota. Entrerà in contatto con strani e misteriosi personaggi di diverse nazionalità, fino alla "chiusura del cerchio" finale. Si tratta di un'opera ermetica e ricca di riflessioni filosofiche. Non mancano scene e battute memorabili. La struttura ripetitiva e il ritmo molto lento -probabile motivo del suo insuccesso- non sono necessariamente un difetto. Se usate l'immaginazione, vi lasciate andare e arrivate fino alla fine insieme al protagonista, il film vi piacerà, e forse vi verrà voglia di vederlo da capo (per me è stato così); e se per caso siete interessati ai lavori di Jarmusch, è da non perdere. LA VIDA NO VALE NADA


M - Il Mostro di Düsseldorf (M)

Regia: Fritz Lang

Cast: Peter Lorre, Gustaf Grundgens

1931 - Germania
117min. - Poliziesco/Pre-Noir

Fritz Lang - Wikipedia
M - IMBD





Dopo Die Nibelungen, Metropolis e Frau in Mond Fritz Lang è stufo delle produzioni colossali e decide di scrivere (con l'allora compagna Thea Von Harbou) un film più contenuto e personale. La storia è quella di un assassino di bambine (un grande Peter Lorre) che terrorizza Berlino (il titolo italiano dice Dusseldorf ma non è vero): tutti in città -polizia, bande criminali e barboni- si mettono alla ricerca del mostro.
Prima di tutto bisogna dire una cosa: è il 1931 e Fritz Lang ha a disposizione per la prima volta il sonoro. Essendo un genio non può che sfruttare al meglio la nuova tecnologia e fa sì che l'elemento caratterizzante del killer sia il suo fischiettare (che paradossalmente permette a un non-vedente di identificarlo!), dando così al nuovo mezzo un ruolo di rilevanza enorme.
Ne viene fuori uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Ciò che mi ha stupito di più, oltre la gran classe con cui è girato e la tematica dell'assassino seriale rappresentata per la prima volta in maniera così esplicita e "moderna", è stata la straordinaria naturalezza della recitazione, che difficilmente ci si aspetterebbe da una pellicola del '31.
Lang -che lo girò in funzione della scena finale- considerava M il più bello tra i suoi film, e lo definiva (come Fury e While The City Sleeps) un "documentario", ovvero un film che racconta l'attualità in modo veritiero ed efficace. Effettivamente a più di 80 dalla sua uscita conserva una forza ammirevole.

CAPOLAVORO ASSOLUTO

Il Grande Caldo (The Big Heat)

Regia: Fritz Lang

Cast: Glenn Ford, Gloria Grahame, Jocelyn Brando, Lee Marvin

1953 - USA
90min. - Noir

Fritz Lang - Wikipedia
Il Grande Caldo - IMDB



Già dai primi minuti -il suicidio "fuori campo" e Gloria Grahame che risponde al telefono stesa sul divano- si capisce che stiamo per assistere ad un film con i proverbiali controcazzi. The Big Heat è uno dei più celebri lavori di Lang e uno dei migliori noir degli anni '50, uno di quei film in cui tutto funziona a dovere. Ricco di immagini e situazioni indimenticabili, tra cui spiccano i botta e risposta (e le botte) di Glenn Ford con gli scagnozzi del boss malavitoso, le "imitazioni" della bella e brava Gloria Grahame, la scena del caffè bollente con Lee Marvin e la vendetta. 
Imperdibile per chi ama il noir e il cinema.

UNO DEI MIGLIORI NOIR DI SEMPRE

La Madre (Mama)

Regia: Andy Muschietti

Cast: Jessica Chastein, Nikolaj Coster-Waldau

2013 - USA/Spa/Canada
100min. - Horror

La Madre - IMDB




La trama di quest'horror prodotto da Guillermo Del Toro non è il massimo dell'originalità, così come i personaggi principali, ma a livello estetico il film è valido e il regista -che l'ha tratto da un suo cortometraggio- ci sa fare con la suspense. Fa centro con un paio di scene interessanti e qualche spavento riuscito. Nel complesso è un film d'atmosfera senza troppe pretese, ma quel che fa lo fa bene e diverte: consigliato per una "serata-horror"!
La Chastein in versione rockettara fa una strana impressione, ma magari sono io...

NON MALE

Dracula 3D (AKA Dracula di Dario Argento)

Regia: Dario Argento

Cast: Asia Argento, Thomas Kretschmann, Rutger Hauer, Marta Gastini, Miriam Giovanelli

2012 - Ita/Fra/Spa
110min. - Horror/Splatter

Dario Argento - Wikipedia
Dracula 3D - IMDB



Da dove cominciare? Cominciamo dai titoli di testa: la macchina da presa si aggira per le strade di un paesello in computer grafica (involontariamente anni '90) di cui si vedono solo strade e case di pietra, senza alcun particolare scenografico che ci dia l'impressione che si possa trattare di un vero villaggio. Sopra scorrono i titoli, per cui è stato usato un font altrettanto imbarazzante. Questo sentimento di vergogna e tristezza per il pessimo lavoro della produzione ci accompagnerà per tutta la durata del film, in cui sarà difficile stabilire quale sia l'elemento peggiore: l'inutilità e la lentezza della maggior parte dei dialoghi? Il "castello" di Dracula di cui oltre a qualche stanza spoglia vengono mostrati solo il cortile e una rampa di scale di legno? La colonna sonora adatta più a un film sugli UFO che a un horror? La noia generale che scaturisce da una trama senza spunti? La "recitazione" agghiacciante degli attori (di varie nazionalità e dunque doppiati -male- anche in inglese) su cui "spicca" per scarsezza la figlia di Dario, Asia, con le sue espressioni imbecilli? Non saprei.
Thomas Kretschmann è il migliore nel film ma non è un Dracula che lascia il segno; Rutger Hauer è semplicemente fuori luogo; Miriam Giovanelli è messa lì solo per far vedere delle tette nude, cioè l'unica cosa decente del film insieme ad una sola altra scena. Riusciamo a sopravvivere a queste 2 ore scarse (che sembrano molte di più) solo grazie a qualche involontario intermezzo comico, per cui è consigliata una visione in compagnia di amici. 
Insomma, Dario Argento ha voluto fare il Suo Dracula, ma come ci si poteva aspettare ha fatto un'enorme cagata, dovuta soprattutto alla sua incapacità di dirigere gli attori e di scrivere. Il 3D più che una scelta artistica sembra una scusa per fare il figo. Il budget di 7 milioni di euro (inclusi 300.000 euro di finanziamenti pubblici!), già abbastanza esiguo rispetto a certe produzioni hollywoodiane è stato usato malissimo, tanto da chiedersi cosa ne sia stato di tutti quei soldi, che tra parentesi non sono stati recuperati visto il flop al botteghino.
Un ultima cosa ancora: Dracula può prendere le sembianze di qualsiasi animale, e va bene, ma perché mai dovrebbe decidere di trasformarsi in una cavalletta gigante?! Ok, lo so che è una mantide, ma è lo stesso.

UNA COGLIONATA DA DEFICIENTI

L'Alibi Era Perfetto (Beyond a Reasonable Doubt)


Regia: Fritz Lang

Cast: Dana Andrews, Joan Fontaine

1956 - USA
80min. - Noir

Fritz Lang - Wikipedia
L'Alibi Era Perfetto - IMDB




L'idea dell'ultimo film di Fritz Lang a Hollywood è geniale: per dimostrare come spesso dei cittadini innocenti siano condannati a morte per un crimine senza che ci siano elementi sufficienti per accertarne la colpevolezza, l'editore di un giornale e il suo futuro genero disseminano false prove per far incolpare quest'ultimo di omicidio, per poi mostrare alla polizia le prove che lo scagionano e far valere la loro tesi...ma qualcosa va storto. Il film affronta il tema più caro a Lang (la giustizia, il binomio innocenza/colpevolezza) e scorre perfettamente fino agli ultimi 5 minuti, in un finale che -in positivo per alcuni, in negativo per altri- spiazza lo spettatore. Un film complesso e molto interessante per la sua duplice natura e il pessimismo di fondo che rispecchia il pensiero del suo autore. Da vedere.

MOLTO BUONO

Furia (Fury)

Regia: Fritz Lang

Cast: Sylvia Sidney, Spencer Tracy, 
Walter Brennan, 
Walter Abel, Bruce Cabot

1936 - USA
92 min. - Drammatico/Noir




Ho visto per la prima volta Fury uno o due anni fa e chiaramente avevo pensato si trattasse di un capolavoro; recentemente ho iniziato ad approfondire la filmografia di Fritz Lang (di cui avevo visto pochissime pellicole) e ho avuto modo di rivedere questa sua opera del 1936, apprezzandola ancora di più. Nella sua prima prova americana dopo la fuga dalla Germania nazista, tutto è impeccabile: la messa in scena, i dialoghi, la recitazione, la tensione drammatica, TUTTO. I suoi punti di forza sono l'empatia che fa crescere in noi nei confronti del protagonista accusato ingiustamente di rapimento, l'odio nei confronti della folla inferocita pronta al linciaggio e gli spunti di riflessione sulla società americana, su cui Lang (che vi ha trovato asilo) punta il dito dimostrando estremo coraggio e onestà intellettuale. Tra le scene indimenticabili quella delle pettegole paragonate a galline. 
Un film imperdibile, in cui etica ed estetica si equivalgono.

UN CAPOLAVORO, DA VEDERE